Il costo del ticket per gli esami del sangue rappresenta da sempre uno dei temi più discussi tra i cittadini italiani, soprattutto in relazione alle continue modifiche della normativa e alle differenze regionali che storicamente hanno influenzato la spesa sanitaria individuale. Dal 2025, però, il sistema ha segnato una svolta, uniformando a livello nazionale le tariffe del ticket, semplificando sia la comprensione dei costi che le modalità di accesso ai servizi di laboratorio.
I costi attuali del ticket nel 2025
Fino al 2024, il sistema prevedeva tariffe alquanto variabili tra regione e regione. Esami simili potevano costare cifre diverse a seconda del territorio, con conseguenti disparità di spesa tra cittadini. Dal 2025, tuttavia, il valore più comune del ticket si attesta su 37,8 euro per ciascuna ricetta, cifra basata sulle recenti riforme tariffarie nazionali e adottata nella maggior parte delle regioni, sebbene si registrino ancora piccole differenze al rialzo o al ribasso in alcuni casi specifici.
Nonostante questa cifra, il tetto massimo di spesa per ricetta rimane fissato a 36,15 euro: un limite stabilito anch’esso a livello nazionale che impedisce di pagare oltre questo importo, anche se si includono nell’impegnativa medica più prestazioni (fino a 8 esami per ricetta). Negli ultimi anni, regioni come il Friuli e la Basilicata hanno visto una sensibile riduzione dei costi, mentre in altre come Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, Piemonte e Liguria i cambiamenti sono stati minimi.
Per una tipica batteria di esami comuni – emocromo, glicemia, colesterolo, trigliceridi, VES e analisi delle urine – il ticket oscilla ora tra 14,45 e 16,40 euro in molte regioni per una ricetta di otto esami comuni, secondo alcune stime aggiornate. Tuttavia, per esami specifici ad alta complessità, come quelli genetici o alcuni dosaggi ormonali, la tariffa si avvicina rapidamente al tetto massimo previsto per la ricetta.
Modalità di pagamento e differenze tra strutture
L’esborso economico per gli esami del sangue varia anche in base al tipo di struttura prescrivente. Nelle strutture pubbliche e private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, il cittadino paga solo il ticket previsto dalla normativa, importo che è sempre inferiore o uguale al tetto massimo nazionale per ogni ricetta, qualunque sia il numero di esami (entro il limite di otto). Laddove invece ci si rivolga a laboratori privati non convenzionati, la spesa è completamente fuori dal regime di ticket e segue il listino della struttura stessa, solitamente molto più oneroso.
La scelta della struttura ha dunque un impatto notevole: approfittare delle convenzioni SSN significa risparmiare decine di euro rispetto al costo pieno di mercato. Inoltre, la tariffazione del ticket vale solo per le prestazioni prescritte dal medico di base o da uno specialista del settore pubblico; per gli esami richiesti privatamente senza prescrizione SSN, si paga invece la tariffa piena del laboratorio.
Chi non paga il ticket: esenzioni e fasce protette
Molti cittadini possono beneficiare dell’esenzione dal ticket per gli esami del sangue, riducendo così la spesa sanitaria o azzerandola del tutto.
Le principali categorie che possono accedere all’esenzione sono:
- Reddito basso: cittadini e nuclei familiari sotto specifiche soglie di reddito definite periodicamente a livello nazionale o regionale.
- Età: bambini e ragazzi fino a 14 anni e anziani over 65, purché in determinate condizioni di reddito.
- Patologie croniche: persone affette da malattie croniche riconosciute dal SSN hanno diritto all’esenzione per controlli e follow-up.
- Invalidità: soggetti riconosciuti come invalidi civili, del lavoro o per altre cause, in base a percentuali definite dalla legge.
- Gravidanza: per molte prestazioni, le donne in gravidanza hanno diritto all’esenzione parziale o totale.
- Prevenzione: campagne di screening o prevenzione promosse dal sistema pubblico.
Il diritto all’esenzione deve essere certificato presentando l’idonea documentazione (autocertificazione, certificati medici, tesserino sanitario con specifici codici) prima di effettuare la prestazione. Il cittadino può verificare la propria situazione accedendo al portale della propria ASL di residenza o rivolgendosi agli sportelli dedicati.
Come ottenere l’esenzione
Per usufruire dell’esenzione dal ticket, è necessario far inserire dal medico prescrittore il relativo codice esenzione sulla ricetta elettronica (ad esempio, E01 per reddito, E02 per disoccupazione, 048 per patologie oncologiche). Solo in questo modo il sistema bloccherà il pagamento presso il CUP (Centro Unico Prenotazioni) o la farmacia.
Un consiglio fondamentale è verificare periodicamente la propria posizione presso la ASL, in particolare al momento del rinnovo annuale delle fasce di esenzione o in caso di variazioni di reddito o situazione sanitaria personale.
Consigli per risparmiare sul ticket
Oltre a beneficiare delle esenzioni, ci sono alcune buone pratiche e strategie per risparmiare sui costi degli esami del sangue:
- Coinvolgere il medico di base: raggruppare tutte le analisi necessarie in un’unica ricetta per massimizzare il rapporto tra prestazioni richieste e tetto massimo pagabile.
- Richiedere la prescrizione digitale: con la ricetta elettronica si può prenotare più facilmente in tutte le strutture pubbliche e convenzionate.
- Valutare i tempi di attesa: alcune regioni offrono tempi di prenotazione più rapidi rispetto ad altre, con possibili differenze anche all’interno dello stesso territorio. Flessibilità nella scelta della struttura può fare la differenza tra prestazione rapida e lunghi mesi di attesa.
- Chiedere sempre informazioni aggiornate alla ASL: la normativa può cambiare su base annuale oppure per specifiche emergenze (come accaduto in era pandemica), quindi mantenere i contatti aggiornati permette di conoscere subito agevolazioni e promozioni locali.
Si suggerisce anche di documentarsi direttamente sui portali regionali oppure attraverso i canali ufficiali del Ministero della Salute, per essere certi di disporre delle informazioni più recenti e puntuali sulle tariffe, sulle modalità di esenzione e sui possibili cambiamenti logistici nell’accesso ai servizi di laboratorio.
Implicazioni e importanza degli esami del sangue nella prevenzione
I controlli ematochimici sono uno dei principali strumenti di prevenzione medica. Permettono di individuare precocemente numerose condizioni patologiche e di monitorare l’andamento di malattie croniche già diagnosticate. La regolarità dei check-up prescritti dal medico può quindi fare la differenza tra un intervento tempestivo e la comparsa di complicanze gravi.
L’accessibilità economica garantita dal ticket, insieme alle esenzioni previste, è uno degli elementi che rende il sistema sanitario italiano tra i più equi d’Europa in termini di prevenzione e cure di base. Tuttavia, la variabilità regionale nei tempi d’attesa, nella diffusione di centri diagnostici e nell’accettazione delle esenzioni può influenzare la facilità con cui i cittadini accedono a questi servizi essenziali.
Alla luce dei recenti cambi normativi, sebbene il ticket rimanga una spesa obbligatoria per una parte consistente della popolazione, la semplificazione delle tariffe e il rafforzamento dei criteri di esenzione offrono migliori possibilità di pianificazione e risparmio.
Infine, è importante ricordare che l’effettuazione degli esami del sangue tramite prescrizione SSN rimane l’opzione più conveniente, sia per i costi che per il riconoscimento dell’esenzione, rispetto al ricorso diretto ai laboratori privati per analisi senza prescrizione pubblica.