Non studiare architettura del paesaggio senza sapere questo: ecco il percorso obbligato

L’obiettivo di chi si avvicina allo studio dell’architettura del paesaggio non dovrebbe mai limitarsi a una mera passione per i giardini o per l’estetica degli spazi verdi. Questa disciplina si configura infatti come un campo altamente multidisciplinare, in cui convergono nozioni di urbanistica, ecologia, ingegneria, storia dell’arte e una profonda consapevolezza delle dinamiche sociali, economiche e culturali che animano i territori. Chi desidera intraprendere questa carriera deve innanzitutto prendere coscienza di un percorso formativo ben definito e delle competenze imprescindibili per operare con consapevolezza in un settore in continua evoluzione.

Le fondamenta del percorso accademico

Prima di tutto, il punto di partenza obbligato è il conseguimento della laurea in architettura, dalla durata quinquennale oppure articolata in una laurea triennale più una magistrale specifica nel settore del paesaggio. In alcuni atenei, il percorso in architettura del paesaggio viene già integrato dal terzo anno, offrendo ai futuri professionisti la possibilità di specializzarsi precocemente e di orientare le proprie scelte formative verso aspetti come la pianificazione ambientale, la progettazione urbana, le discipline botaniche ed ecologiche e le tecniche costruttive applicate agli spazi aperti.

È inoltre fondamentale il raccordo con altre discipline: spesso la formazione di base comprende materie come scienze naturali, ingegneria ambientale, agronomia e corsi di progettazione digitale, in modo che il professionista maturi una visione d’insieme e la capacità di dialogare in modo competente con una vasta gamma di interlocutori e specialisti del settore.

Competenze essenziali dell’architetto paesaggista

Per affrontare con successo lo studio e la pratica dell’architettura del paesaggio, occorre:

  • Padroneggiare le tecniche di rilievo, analisi e rappresentazione dello spazio, utilizzando sia strumenti tradizionali che avanzate tecnologie digitali e software di modellazione.
  • Sviluppare una sensibilità spiccata verso le tematiche ambientali e sociali, comprendendo l’impatto che ogni scelta progettuale può avere sugli equilibri naturali e sulle comunità umane coinvolte.
  • Conoscere la normativa urbanistica e le direttive sulla sostenibilità, elemento imprescindibile nel lavoro contemporaneo del paesaggista.
  • Allenare la creatività e la capacità di proporre soluzioni innovative per valorizzare e rigenerare gli spazi aperti, siano essi urbani o rurali.
  • Maturare una buona dimestichezza nella gestione dei cantieri, coordinando fornitori, maestranze e altri professionisti anche in team multidisciplinari.

Il processo obbligato della progettazione

L’approccio metodologico in architettura del paesaggio prevede una sequenza ragionata di passaggi, finalizzati a garantire qualità, efficacia e sostenibilità degli interventi. Ottimale è seguire una sequenza come questa:

  • Analisi delle richieste del committente: ogni progetto parte dall’ascolto attivo del cliente per comprenderne aspettative, bisogni e vincoli specifici.
  • Sopralluogo e rilievo dell’area: la conoscenza approfondita del luogo consente di identificare potenzialità e criticità, dall’andamento del terreno alla presenza di elementi storici, vegetazionali e infrastrutturali.
  • Studio e progetto di massima: si sviluppano le prime ipotesi progettuali, valutando soluzioni alternative e organizzando le diverse funzioni dello spazio.
  • Scelta delle componenti vegetali e arboree: qui si intrecciano conoscenze botaniche, considerazioni sul clima locale, la stagionalità e le esigenze di manutenzione.
  • Definizione degli impianti di irrigazione e delle strategie per garantire efficienza idrica e resilienza ambientale.
  • Progettazione dei percorsi e delle pavimentazioni: si studiano percorsi, aree di sosta, accessi e soluzioni per la fruizione universale degli spazi.
  • Inserimento di elementi d’arredo: selezione di arredi, sistemi d’illuminazione e complementi che arricchiscono lo spazio favorendone la vivibilità tutto l’anno.
  • Valutazione del sistema illuminotecnico e dei dettagli di esecuzione: si passa infine alla definizione di dettagli tecnici e impiantistici fondamentali per la qualità e la sicurezza dell’intervento.

Gli sbocchi professionali e la dimensione internazionale

L’ampio ventaglio delle competenze acquisite permette al paesaggista di svolgere ruoli molto diversi:

  • Libera professione, con progetti per committenza privata, imprese, amministrazioni e concorsi pubblici.
  • Collaborazione in studi di architettura, ingegneria, urbanistica e pianificazione territoriale, sia a livello nazionale che internazionale.
  • Attività in enti pubblici e aziende specializzate in manutenzione del verde, redazione di piani urbanistici, gestione di servizi ecologici e triage arboreo.
  • Partecipazione a progetti internazionali di rigenerazione urbana, restauro ambientale, sviluppo di masterplan e grandi infrastrutture verdi.

Nel panorama odierno, l’architettura del paesaggio rappresenta una vera e propria sintesi fra scienza, arte e tecnica. A essa si affidano la tutela, la valorizzazione, la rigenerazione e l’innovazione dei paesaggi mediando esigenze di sostenibilità ambientale, qualità estetica e fruibilità collettiva. L’evoluzione recente della disciplina fa sì che le competenze del paesaggista siano richieste anche in progetti di resilienza urbana, adattamento ai cambiamenti climatici, recupero di aree degradate o ex-industriali, sempre nell’ottica della salvaguardia degli ecosistemi e della collaborazione fra pubblico e privato.

Fondamentale, dunque, è la visione sistemica che il futuro architetto del paesaggio deve acquisire, imparando a integrare conoscenze storico-artistiche, metodiche scientifiche ed esigenze sociali, come precisato nella definizione accademica della disciplina. Attraverso questo approccio, si costruisce una professionalità capace di identificare e risolvere problemi complessi, interpretare le trasformazioni del territorio e progettare spazi a misura di ambiente e persona.

Per tutti coloro che desiderano diventare architetti paesaggisti, conoscere questi aspetti costituisce il presupposto indispensabile per affrontare con successo il percorso accademico e professionale, e contribuire così al futuro del nostro territorio, seguendo le linee guida offerte dalla moderna architettura del paesaggio.

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